Ferragosto 2023 senza il tutto esaurito
Doveva essere l’estate del tutto esaurito ma qualcosa non ha funzionato. E così dopo Ferragosto il bilancio provvisorio fatto dagli operatori del turismo è fatto di luci ed ombre. Questa prima estate senza restrizioni legate alla pandemia ha portato in Italia molti stranieri, ma ha visto tanti italiani rimanere a casa per motivazioni economiche.
L’inflazione ha determinato aumenti insostenibili - con punte del 44% ad esempio per i voli aerei, del 17% dei pacchetti vacanza e del 13% per alberghi e altre strutture ricettive - costringendo le famiglie ad accorciare, rinviare o rinunciare del tutto alle vacanze.
I circa 14 milioni di Italiani sono andati in vacanza restando nella maggior parte dei casi in Italia e spendendo circa 7 miliardi di euro.
Secondo un'indagine di Cna Turismo e Commercio nella settimana 11-20 agosto sono 25 milioni le presenze per un giro d'affari superiore ai 10 miliardi. Un risultato record che vede i turisti stranieri abbattere il muro dei 15 milioni di presenze.
Meno ottimista il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti che per il weekend lungo di Ferragosto - cinque notti, dall'11 al 16 agosto - prevede 17 milioni di presenze turistiche, per il 60% italiane nelle strutture ricettive ufficiali. Secondo il ministero del Turismo comunque la seconda settimana di agosto conferma la tendenza che vede l'Italia come seconda meta preferita.
Nella prima metà del mese si registra un aumento delle prenotazioni aeree del 14% rispetto allo stesso periodo del 2022, grazie soprattutto alla spinta internazionale (+22%)
La tendenza dell'estate 2023 sembra essere quella delle vacanze mordi e fuggi.
"Le 30.000 aziende balneari, la maggior parte a conduzione familiare, sono impegnate ad assicurare che le vacanze al mare avvengano in condizioni di sicurezza e con tutti i confort" spiega Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) aderente a Confcommercio.
Al momento si registra una 'sofferenza' della domanda interna rispetto a quella internazionale, con una "polarizzazione" delle presenze nei fine settimana e una sua riduzione durante il periodo feriale. A ciò si deve aggiungere una significativa diminuzione dei consumi. "È di tutta evidenza che l'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse stanno erodendo sia i risparmi degli italiani che, di conseguenza, la loro capacità di spesa - aggiunge Capacchione -. Altro fattore importante da prendere in considerazione è che, dopo il periodo pandemico, molti nostri connazionali hanno ripreso a viaggiare all'estero".